Il tempo ciclico
Storicamente il tempo è stato spesso concepito in maniera circolare. I greci avevano una visione ciclica del tempo che traeva le sue radici dalla tradizione orientale e che sosteneva una costante ripetizione degli eventi. Successivamente, è soltanto con la tradizione cristiana che comincia a farsi largo la concezione del tempo lineare. Qui il tempo è legato alla creazione del mondo e quindi ha una fine e un inizio.
Questa concezione escatologica si consolida nel medioevo affiancata dalla teoria del tempo ciclico che sostiene il ritorno periodico degli avvenimenti. Questo doppio dogma domina fino al XVII secolo, dopodiché la concezione lineare si afferma sempre di più, instaurando la fede in un progresso infinito. Bisogna attendere il XX secolo per veder sorgere di nuovo reazioni contro la visione lineare del tempo e un ritorno d’interesse per la teoria dei cicli.
Quindi, a tal proposito, alla luce di quest’ultima, “la fine dei tempi” non è per forza di cose da interpretare come la fine del mondo, ma può essere considerata come la fine di un ciclo o di un’era.
Secondo l’astrologia infatti, un ciclo zodiacale dura 25.920 anni ed è suddiviso in dodici ere astrologiche (eoni): le costellazioni zodiacali, ognuna delle quali ha una durata di 2.160 anni.
Su più vasta scala, la Blavatsky ci parla di catene, globi e ronde. Una Catena Planetaria è composta da 7 globi, ciascuno dei quali ha 7 periodi di attività (ronde). Il totale dei 49 periodi dei vari globi formano una Catena Planetaria. Quando un periodo di globo termina, i vari globi si disintegrano e la materia che li formava viene riutilizzata per formare 7 nuovi globi dando vita così a un nuovo ciclo. Il processo avviene per 7 volte: 7 catene composte da 7 globi con 7 ronde di attività. Attualmente ci troviamo nella Quarta Ronda del Quarto Globo, cioè la terra fisica, ed è all’interno di questo spazio temporale che nasce e si sviluppa l’umanità.
Su questo argomento si potrebbero scrivere moltissime altre cose ancora e dibattere all’infinito, ma non è necessario conoscere le date esatte dell’inizio e della fine di questi grandi cicli temporali, piuttosto deve essere chiara la struttura ciclica del tempo per poter leggere in maniera corretta il corso degli eventi che stanno avvenendo e che avverranno nei prossimi anni.
Naturalmente il passaggio di ciclo sarà inevitabile perché parte di un disegno divino molto più grande dell’essere umano, che però ha comunque le sue responsabilità. Le modalità con le quali avverrà questo passaggio, con maggiori o minori tensioni e destabilizzazioni, sono almeno in parte condizionate dal comportamento dell’essere umano nei confronti dei suoi simili, di tutte le creature del pianeta e del pianeta stesso, ancora troppo incentrato su atteggiamenti egoistici.
Questa tendenza può essere modificata dalla capacità di ogni singolo individuo di attivare in se stesso un processo di cambiamento, finalizzato allo sviluppo interiore, che gli permetta di vivere in maniera più spirituale, di pensare di più al bene comune, mettendo in secondo piano le proprie aspirazioni e i propri desideri personalistici.
Sicuramente molti di voi hanno già sentito parlare di Età dell’Acquario, la Nuova Era, un mondo nuovo che ci aspetta, basato sull’amore e la fratellanza. La “fine dei tempi” quindi è da interpretare in questa chiave e cioè come la fine dell’attuale era e l’inizio di quella nuova, l’Età dell’Acquario per l’appunto. L’età che sta volgendo al termine è l’Età dei Pesci ed è iniziata 2.160 anni fa, caratterizzata dalla nascita di Gesù e dall’avvento del Cristo. Così oggi sta iniziando la Nuova Era che sarà caratterizzata dalla Parusia, il ritorno del Cristo che tornerà per la seconda volta sulla Terra.
Colui che attesta queste cose dice: “Sì, verrò presto!”. Amen. Vieni, Signore Gesù (Apocalisse 22, 20).
Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo (Matteo 24, 27).
Quanto a quel giorno e a quell’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre (Matteo 24, 36).
Ma questa volta non si incarnerà su di un singolo uomo, ma nel cuore di tutti quelli che saranno in grado di accogliere la vibrazione della Luce Cristica.
Possiamo quindi comprendere quella che stiamo vivendo come una fase decisiva nella storia del nostro pianeta. Questo passaggio infatti determinerà un aumento della frequenza vibratoria della Terra che porterà all’espulsione di una buona parte del male presente sul nostro pianeta. Per effettuare questo passaggio, che porterà la Terra a diventare un pianeta “Sacro”, è necessario un certo grado di purificazione che, come conseguenza inevitabile ma necessaria, sta portando all’affioramento del karma collettivo dell’umanità, con tutte le conseguenze negative che stiamo vivendo.
Testo tratto da “Del Vescovo A., L’umanità e la fine dei tempi, Phasar Edizioni, 2023.