Meditazione: raggiungere equanimità e distacco
La maggior parte degli esseri umani vive credendo di fare del bene, ma in realtà oggettivamente fa del male. Questo avviene perché non vi è nessuna verifica interiore dei modelli e dei principi assunti dall’esterno. Tutto ciò mette in atto un errato utilizzo delle energie che compongono la nostra coscienza.
Questo errore però è necessario alla nostra evoluzione; soltanto facendo delle esperienze si possono migliorare degli aspetti del nostro essere, e soltanto facendo degli errori, la materia densa potrà essere trasformata in materia più fine e rarefatta. Quindi, alla fine, il tutto sta nell’anzianità dell’anima.
Più l’anima è antica e prima arriverà il momento in cui tutte le esperienze fatte, renderanno possibile la trasformazione alchemica della materia. Ovviamente sarà necessario un lavoro da parte nostra. La trasformazione non arriverà se non facciamo nulla per cambiare, ma sicuramente avremo una forte spinta, un fuoco dentro che ci spingerà a fare del lavoro su noi stessi, ad ogni costo, per raggiungere finalmente l’illuminazione.
Distacco ed equanimità purificano la mente
Per evitare di continuare a fare del male inconsapevolmente è necessario entrare in contatto con il vero Sé. Il distacco e l’equanimità sono degli strumenti fondamentali che ci aiutano a comprendere la realtà per quello che è, e non per quello che viene filtrato e interpretato dalle nostre personalità; purificano la mente da ogni parzialità e ci danno una visione oggettiva della realtà.
Riuscire a vedere le cose così come sono, comporta inevitabilmente un distacco da sé e la proiezione del nostro essere verso una realtà più ampia, verso l’assoluto, verso il Tutto di cui facciamo parte.
La meditazione ci mette nella condizione di attivare questo processo di distacco ed equanimità. Trascendendo la mente, l’oggetto della meditazione non sarà più visto secondo i nostri preconcetti, le nostre credenze o i nostri criteri, ma apparirà per quello che veramente è, ed arriveremo a comprendere che siamo un tutt’uno con esso, essendo entrambi parte di un’unica Grande Vita che tutto permea e alimenta.